In pochi, io compreso, ci ricordiamo di Zuhaitz Gurrutxaga. Ed è proprio questo il punto. Zuhaitz è stato uno dei giocatori più promettenti della sua generazione. Parliamo dei primi anni del 2000. Campione d’Europa Under 16, Zuhaitz era considerato uno dei migliori difensori dell’epoca, ed è anche grazie a lui che la Real Sociedad, la sua amata Real, riuscì a centrare una storica qualificazione alla Champions League nel 2003. Tutti penserebbero all’inizio di una favola. Lui un giovane ragazzo di Elgoibar, piccolo centro della provincia della Guipuzkoa, che realizza il sogno della sua vita, quella di giocare e trionfare nella squadra del proprio cuore. Ma non è così che è andata. Dopo quattro stagioni nella LIGA, in pochi anni Zuhaitz scivola nelle serie inferiori, fino a raggiungere l’anonimato. Il perché è presto spiegato: l’ansia, la depressione, ma soprattutto la troppa ‘pressione’ che si può tradurre in ansia da prestazione. Alla fine però ne è venuto fuori, e ha fatto finalmente pace con il calcio trasformando i suoi demoni in uno spettacolo di stand-up comedy dove parla dell’ansia, dei tic e di tutte le manie che hanno troncato la sua carriera. Il suo è un monologo (Futbolistok) ironico che parla soprattutto della sua vita calcistica e dura 91 minuti. 91 minuti come quelli giocati nel suo ultimo anno nella LIGA, quando lui e la sua Real arrivarono secondi in campionato, conquistando la qualificazione alla Champions. Da ormai un anno sta girando in lungo e largo la Spagna, e il suo spettacolo sta avendo un grande successo. E da poco uscito un libro intitolato ‘Subcampeon’, scritto a due mani con il giornalista donostiarra Ander Izagirre.
https://www.librosdelko.com/products/subcampeon


Anch’io ho parlato di un ex calciatore spagnolo con una storia da ricordare: https://ilcornerdellungo.com/2023/03/23/un-ragazzo-fortunato/. Che ne pensi?
Bell’articolo!
Grazie mille! 🙂